Buona domenica di Pasqua!

Stavo quasi per rassegnarmi al pensiero di non trovare le parole per questo messaggio di auguri. Intestardirsi non aiuta affatto: l’idea diventa un campione di nascondino e tu che ti affanni a cercarla perdi il fiato e la pazienza. Ma proprio quando decido di lasciar perdere, dicendomi “tanto chissà quanti altri auguri riceveranno…”, volano in mio soccorso due angeli inconsapevoli. 

L’amore si manifesta nella sua forma più limpida quando c’è chi ti tende una mano senza che tu l’abbia neppure chiesta, e la gioia più grande è rendersene conto e sentirsi fortunati.

Il primo angelo è Andrea, amico e collega. Mi scrive di essersi trovato la sera prima a pensare a cosa sia la Pasqua oltre il suo significato religioso, gli ebrei liberati dalla schiavitù, e di quello pagano nel celebrare la rinascita della terra con la raccolta dei primi frutti; mi dice che in questi giorni gli è piaciuto pensarla come momento di emancipazione dalle piccole beghe del giorno per giorno; come l’opportunità di sentirsi libero di prendersi mezza giornata di ferie e dedicarsi a qualcosa che ama; di staccarsi dal subdolo senso di colpa per non avere finito in tempo le mille cose sulla scrivania; di ricordarsi che il giro giusto è lavorare per vivere e non il contrario. Per sentirsi un pò più liberi e un pò più forti.

Libertà e vita.

Il secondo angelo si chiama Francesca; oggi di lavoro al Parco delle Stagioni, si ferma qualche istante per girare questo video:

È un cortocircuito! L’augurio prende forma: che questa festa sia l’occasione per ritrovarsi liberi senza dover scappare altrove – non serve una crociera transoceanica per sentire un po’ di brezza sul viso e neppure un concerto alla Scala perché note armoniose ci cullino dolcemente. Sentirsi liberi, senza mai dimenticare ciò che siamo e cosa amiamo.

Buona Pasqua!

Sara e la squadra del Parco


Parco delle Stagioni diventerà un luogo dove le persone potranno dedicare tempo ed energia ad attività che le arricchiscono: per il loro tempo libero ed anche opportunità di lavoro.

I tratti immancabili di questo arricchimento sono:
– il contatto con la natura, che circonda la sede e domina il paesaggio, assicurando l’impareggiabile benessere del poter respirare a pieni polmoni
– la bellezza di una sede storica recuperata dai segni dell’abbandono, e dei suoi spazi accoglienti
– il valore dell’essere umano, nelle sue diversità che arricchiscono.

Lavorare o vivere? Siamo fiduciosi che non ci sarà più bisogno di scegliere.