E in due e due quattro siamo partiti! È in via JF Kennedy 19 di Motta di Costabissara il nostro nuovo laboratorio tessile, la prima attività della neonata Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale! (se ti sei perso gli ultimi aggiornamenti… leggi qui). Ci stiamo organizzando per produrre accessori e capi d’abbigliamento a partire da tessuti di recupero, gli scarti di produzione che alcune aziende del territorio ci stanno lasciando.
Prima di scendere nei dettagli, due parole per chiarire il significato di “Impresa Sociale” con la veste giuridica di SRL: si tratta di un ente appartenente a tutti gli effetti al Terzo Settore, di natura privata, a responsabilità limitata, che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro, perseguendo una strategia di sostenibilità sociale. Gli interessi generali vengono dichiarati nello statuto e tra quelli di Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale ce n’è uno a cui teniamo in particolare: l’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro di “lavoratori e persone svantaggiate”, in numero non inferiore al 30% dei dipendenti (Vuoi saperne di più? Puoi approfondire in questo articolo).
Ma torniamo a noi… a qualche informazione sulla prima attività di Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale, il laboratorio tessile!
La prima notizia riguarda le PERSONE del progetto: abbiamo assoldato un sarto fuori classe. Si chiama Rabee e da due anni vive in Italia dopo essere scappato con la sua famiglia da una Siria in guerra. Siamo felicissimi di averlo nella nostra squadra. È un sarto dalla bravura non comune e dalla grandissima forza di volontà. Assieme a lui, un piccolo gruppo di collaboratori esterni che ci stanno mettendo tutta la loro professionalità e il loro entusiasmo per cominciare con il piede giusto e le carte in regola: grazie ad Anna, Christianne, Liliana e Fernando!
La seconda notizia riguarda la complessità del PROCESSO: stiamo capendo quanto lavorare con tessuti di recupero stravolga le fasi tipiche della progettazione e realizzazione di capi e accessori. Se il processo standard prevede di partire dall’idea di design per passare poi alla selezione del tessuto più adatto, nel caso di lavorazioni UPCYCLINGè il tessuto a disposizione a dettare stile e design (per approfondire, leggi qui), e nella maggior parte dei casi, a causa delle piccole dimensioni dei pezzi di tessuto a disposizione, il risultato è una serie di pezzi unici. Perché complicarsi così la vita?! Perché lo stile di consumo del settore moda sta cambiando: compriamo il doppio dei vestiti e li utilizziamo per la metà del tempo. E poi questi vestiti dove finiscono? In discarica! La moda va sempre più veloce e induce una produzione che genera invenduto e quindi altri materiali di rifiuto da smaltire. Questo schema non sta più in piedi.
È tempo di comprendere che l’inquinamento tessile è un problema importante e che serve creare una nuova cultura del consumo, incentrata su una miglior selezione dei propri acquisti e sulla prassi del riciclo.
La terza notizia è che ai primi di dicembre saremo pronti con qualche primo prodotto in vendita! Ma di questo parleremo nelle prossime settimane.
Altro da segnalare? Eh si, il nome che abbiamo scelto per il nostro brand: IDA TESS! L’identità di una donna immaginaria dalla grande personalità! Un cognome che è sintesi della sua missione di vita: tessere abiti… e intessere relazioni! Ida è il suo nome. Ed è anche quello di una sarta molto particolare, che alcuni di noi hanno avuto l’onore di conoscere, e che questo progetto vuole ricordare. Ma questa è un’altra storia che avremo il tempo di raccontare.