“Equiseto… E qui sei tu!” – La rubrica di Ally, 4° episodio
Buongiorno equiseto, come sei bello questa mattina! Ti sei agghindato con perle di rugiada per attirare la mia attenzione? Ti conosco da poco ma ho scoperto molte cose su di te: sei tra gli organismi più antichi della terra. Quanta storia hai nel tuo DNA, potresti raccontare il mondo! Sei diventato per me un simbolo di resilienza, altro che erba infestante!
Oggi ti conosco in una veste natalizia, perché tu sfoggi lucette tutto l’anno! E perché no? Dove sta scritto che le lucette sono belle solo a Natale? In fondo i pensieri d’amore e di buon augurio sono meravigliosi sempre.
Il sole fa brillare le gocce che stanno ferme immobili sulla punta delle tue foglie. Non mi sarei aspettata di entrare in orto e cadere innamorata di un equiseto! È roba da matti? E che problema ci sarebbe: io qui sto bene, nulla conta di più.
Vi auguro un buon venerdì sera e un fine settimana all’insegna delle scoperte, quelle inaspettate, invisibili, che ci toccano l’anima e ci fanno tanto approfondire lo sguardo quanto portarlo alto all’orizzonte.
Per concludere, “la bellezza è dovunque. Non è lei che sfugge ai nostri occhi, sono piuttosto i nostri occhi che non riescono a scoprirla.” Auguste Rodin.
Il nome Equisetum significa “crine di cavallo”: fu il medico greco Dioscoride Pedanio, che esercitò a Roma ai tempi dell’imperatore Nerone, a descrivere questa pianta. Veniva usata come diuretico e antiemorragico.